E’ tempo di guerra per gli ISP.

Nello stesso periodo in cui la Corte di Giustizia stava decidendo i casi Louis Vuitton v. Google (la sentenza è del 23 marzo 2010, cause riunite da C‑236/08 a C‑238/08, le conclusioni dell’Avvocato Generale del 22 settembre 2009, qui un commento) e L’Orèal v. e-Bay (la sentenza è del 12 luglio 2011, causa C-324/09, le conclusioni del 9 dicembre 2010, qui e qui due commenti) anche oltre oceano la tempesta infuriava.

L’ultimo capitolo, scritto il 9 settembre 2011, è la sentenza della US Court of Appeals, Ninth Circuit nel caso Louis Vuitton Malletier, S.A. v. Akanoc Solutions, Inc., No 10-15909.

Louis Vuitton non ha bisogno di presentazioni.

Akanoc Solution offre servizi di web hosting in California. L’errore che ha fatto, piuttosto caro, è stato fornire spazio web, banda e indirizzi IP a commercianti cinesi di prodotti contraffatti (o a commercianti di prodotti cinesi contraffatti?).

Un errore non solitario, perché identico a quello di Managed Solutions Group che aveva messo a disposizione di Akanoc server, banda e indirizzi IP. Mal comune mezzo gaudio, si dice, ma non in questo caso, visto che entrambe sono gestite da Stephen Chen, che si è visto condannare insieme ad Akanoc a pagare a a Louis Vuitton 10,8 milioni di dollari di danni.

E Mr. Chen può essere contento, perché in primo grado il verdetto della giuria (qui le istruzioni, qui alcuni degli atti processuali) aveva condannato i tre convenuti, Akanoc, MSG e Chen, a pagare più di 32 milioni di dollari. Poi il giudice aveva ridotto il risarcimento a 21 milioni e aveva escluso la responsabilità di MSG. Infine la Corte d’Appello ha ulteriormente ridotto il risarcimento a 10,8 milioni di dollari (tecnicamente, ha rinviato alla Corte Distrettuale con istruzioni di condannare a 10,5 milioni per contributory trademark infringment e 300 mila dollari per contributory copyright infringment). In pratica, quasi una vittoria…

I punti più interessanti sono messi in evidenza in questo post da Eric Goldman, professore alla Santa Clara University e curatore di un blog molto interessante, Technology & Marketing Law Blog, ma la sentenza è già stata oggetto di molti commenti. Alcuni li trovate qui e qui.

Chi sia interessato alla responsabilità dei gestori di siti web negli USA può leggere anche Tiffany (NJ) Inc. v. eBay Inc., No 04 Civ. 4607 (RJS) (S.D.N.Y. July 14, 2008) e alcuni commenti qui, qui, qui e qui.

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